Colazione ricca, cena leggera ridurrai la pressione arteriosa
I consumatori regolari di prima colazione sono meno predisposti al sovrappeso e all'obesità, gli adolescenti normopeso che saltano spesso la prima colazione vanno più facilmente incontro all'aumento dell'indice di massa corporea in età adulta

Colazione ricca, cena leggera ridurrai la pressione arteriosa
Abbiamo visto negli articoli precedenti l’importanza della prima colazione e come essa riduce il senso di fame della giornata, e come riesce a migliorare molti parametri metabolici, correlati essenzialmente al rischio cardiovascolare.
Un’altra importante osservazione è che i consumatori regolari di prima colazione sono meno predisposti al sovrappeso e all’obesità, gli adolescenti normopeso che saltano spesso la prima colazione vanno più facilmente incontro all’aumento dell’indice di massa corporea in età adulta, come dimostrano numerosi studi prospettici oltretutto l’abitudine a “saltare” regolarmente la prima colazione è risultata essere maggiormente associata oltre che al sovrappeso al consumo di bevande alcoliche, e perfino dell’inattività fisica, soprattutto tra i soggetti più giovani.
Ma i vantaggi non finiscono qui!
Uno studio pubblicato su Journal of Hypertension per la prima volta, ha focalizzato l’attenzione sugli orari dei pasti, ed è stato dimostrato che essi hanno una notevole importanza.
Gli autori dello studio, al lavoro in due centri medici di ricerca di Cambridge e di Londra, hanno analizzato le abitudini di più di mille persone, arruolate sin dal loro anno di nascita, il 1946, in un ampio studio di sorveglianza che continua tuttora.
I ricercatori hanno osservato che un basso apporto energetico al mattino e un elevato apporto calorico alla sera erano entrambi associati con un maggior rischio di ipertensione.
Dividendo i partecipanti in cinque gruppi in base alle calorie assunte a colazione, si è visto che chi apparteneva al gruppo abituato a fare la colazione più energetica in assoluto aveva, a 43 anni, una probabilità di soffrire di ipertensione del 30% inferiore rispetto a chi faceva la colazione più leggera.
Ma perché queste diverse abitudini potrebbero giocare un ruolo così rilevante nel controllo della pressione arteriosa?
Come afferma il Dott. Claudio Borghi, professore di Medicina Interna all’Università di Bologna e vice-presidente della Società italiana dell’ipertensione arteriosa, in un’intervista al Corriere della Sera, “sembra chiaro che mangiare più cibo al mattino si traduce in un più corretto utilizzo delle calorie da parte dell’organismo.
Un abbondante pasto serale, per contro, è solitamente seguito dal riposo con conseguente minor consumo delle calorie introdotte e diverso assorbimento delle componenti del pasto potenzialmente nocive, come sale e grassi. I rallentati ritmi di assorbimento del cibo nella notte le differenze nella eliminazione renale del sale e la peggiore qualità del sonno dopo un pasto abbondante sono tutti fattori che possono contribuire a spiegare il peggioramento del profilo di pressione arteriosa nelle successive 24 ore.
Ovviamente un controllo adeguato della pressione non dipende solo dall’alimentazione e dai suoi ritmi, ma anche da una costante attività fisica e dalla riduzione dello stress psicologico che può potenziare negativamente i fattori descritti”.