Perdere peso e mantenerlo

Perdere peso è sempre molto difficile, e molte volte anche quando si riesce a seguire correttamente la dieta i problemi non finiscono, perchè dopo tanta fatica arriva l'ostacolo più grosso che è il mantenimento del peso raggiunto.

Perdere peso e mantenerlo  –  Perdere peso è sempre difficile, e molte volte anche quando si riesce a seguire correttamente  la dieta i problemi non finiscono, perché dopo tanta fatica arriva l’ostacolo più grosso che è il mantenimento del peso raggiunto
Non per tutti è così c’è chi perde peso e riesce a mantenerlo senza grossi sforzi e chi invece è inesorabilmente destinato a riacquistarlo, e non sempre è dovuto a cattiva volontà.

Una recente ricerca pubblicata sul Journal of Clinical Nutrition condotta presso il Miriam Hospital di Providence (Stati Uniti), individua nella differente risposta cerebrale agli stimoli della fame e alle immagini di alimenti la differenza tra, chi perde peso e lo mantiene, e chi lo riacquista.

Attraverso la risonanza magnetica funzionale per immagini è possibile evidenziare le differenti risposte cerebrali, i ricercatori hanno analizzato i referti di tre gruppi di persone (normopeso, soprappeso che avevano perso 15 kg e avevano mantenuto il peso, e obesi), le risonanze magnetiche avevano  evidenziato che i soggetti che avevano mantenuto il peso erano più idonei ad attivare le aree del cervello associate al controllo del comportamento rispetto ai soggetti obesi e normopeso, questo significa che è possibile imparare a modulare le risposte agli stimoli procurati dal cibo, e che per non riacquistare peso dopo la dieta è importante non solo non riprendere le cattive abitudini alimentari, ma educare il cervello a rispondere correttamente agli stimoli alimentari.

Le difficoltà non si incontrano solo al termine della dieta , ma anche dopo i primi successi c’è un momento di crisi in cui l’ago della bilancia non si muove più, e lì non dobbiamo mollare noi.

Di solito durante le prime settimane si ha un rapido calo dovuto in parte alla perdita di liquidi, soprattutto se si riducono carboidrati e sale, , inoltre dopo i primi successi è più facile lasciarsi andare a qualche premio per gli sforzi fatti, ma l’immobilità dell’ago della bilancia è dovuta anche ad una reazione dell’organismo che reagisce alla restrizione calorica  e impara a “ risparmiare”, riducendo sia il metabolismo che l’attività fisica, infatti i nostri bisogni energetici sono strettamente legati all’energia cellulare che deriva dai nutrienti della dieta, e il processo infiammatorio associato all’obesità comporta una riduzione dei mitocondri (organelli che producono energia) che metabolizzano i grassi. 
Il senso di stanchezza che si accompagna alle prime fasi della dieta è dovuto al mancato utilizzo delle riserve di grasso dell’organismo per la produzione di energia.

Ecco alcuni consigli per riattivare il metabolismo e superare i momenti difficili:

  1. La restrizione calorica deve avvenire in modo graduale e dovrebbe essere accompagnata da un graduale aumento dell’attività fisica.
  2. Se l’ago della bilancia dovesse fermarsi per un periodo eccessivamente lungo, meglio consultare lo specialista e concordare con lui un periodo di pausa per consolidare i risultati ottenuti, cercando di contenere la fluttuazione del peso intorno al 2%, riprendendo successivamente il programma nutrizionale. Se necessario effettuare un approfondimento diagnostico, controllando per esempio  il metabolismo basale attraverso la calorimetria.
  3. Spesso si abbandona la dieta perché diventa noiosa, allora sarebbe utile organizzare il menù tenendo conto anche delle preferenze dolci o salate, e dando la possibilità di concedersi qualche piccola libertà senza incidere troppo sull’apporto calorico, cercando magari  di aumentare il consumo di calorie durante le attività quotidiane, come parcheggiare la  macchina un po’ più lontano o fare le scale evitando l’ascensore.
  4. Un’altra strategia potrebbe essere quella di iniziare con un programma dimagrante  piuttosto blando per aumentare le restrizioni con il tempo, abituandosi così gradualmente al nuovo regime alimentare.
  5. Utile può essere tenere un diario alimentare che ci costringe a segnare tutto ciò che mangiamo durante la giornata, correggendo là dove ci accorgiamo di esagerare.
  6. Nella riattivazione del metabolismo  svolge un ruolo importante la prima colazione e la suddivisione dei pasti durante la giornata, dovrebbero essere così ripartiti colazione pranzo cena e due spuntini, suddividere le calorie in più momenti della giornata attiva più frequentemente i processi digestivi con una stimolazione costante del metabolismo.

Uno studio condotto dal Maryland Medical Research Institute su 2400 ragazze monitorate per 10 anni, ha messo in evidenza come chi faceva regolarmente colazione era più magra e attiva di chi beveva solo un caffè.

La colazione, infatti non solo fornisce l’energia per affrontare la giornata, ma risveglia il metabolismo e favorisce la sintesi dei grassi; la colazione ideale prevede un bicchiere di latte o un vasetto di yogurt, fette di pane con miele o marmellata, perfetta anche la colazione salata con 1 uovo strapazzato o della ricotta fresca e un succo di frutta, le proteine infatti sono ottime al mattino perché l’organismo per metabolizzarle utilizza più energia rispetto a quella utilizzata per la metabolizzazione dei carboidrati o dei grassi.

Concludendo per perdere peso è necessario ridurre le calorie ma non in modo drastico, meglio seguire una dieta equilibrata che fornisca al nostro corpo tutti i nutrienti necessari, regimi alimentari troppo rigidi finiscono per rallentare il nostro metabolismo rendendo i nostri sforzi vani, non dimentichiamoci poi  l’importanza della componente infiammatoria nell’aumento di peso e della massa grassa, utile sarebbe anche conoscere le proprie intolleranze alimentari in modo da impostare un programma nutrizionale il più aderente possibile alle nostre caratteristiche individuali.

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