Psoriasi cause e rimedi
Si tratta di una malattia infiammatoria cronica delle pelle, di cui non si conoscono ancora con precisione le cause

Psoriasi anche sovrappeso obesità e diabete tra le possibili cause
Circa tre persone su cento nel mondo soffrono di psoriasi, quasi due milioni e mezzo di italiani in tutto. Si tratta di una malattia infiammatoria cronica delle pelle, di cui non si conoscono ancora con precisione le cause e per la quale ancora oggi non esiste una cura risolutiva.
Tuttavia dalle più recenti scoperte e novità sulle cause e terapie della psoriasi si è parlato durante il Congresso della SIDeMaST – Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica, ed è emerso un legame con patologie come quelle cardiovascolari, la sindrome metabolica e l’artrite reumatoide.
Un importante studio, pubblicato su Nature Communications e in parte svolto in Italia, ha dimostrato l’esistenza di un autoantigene della psoriasi, il peptide antimicrobico LL37, che sembra confermare il carattere autoimmune e geneticamente trasmesso di questa patologia, questo peptide dovrebbe funzionare come una difesa verso agenti ambientali esterni, ma può, coniugandosi con alcune sostanze presenti nell’epidermide, scatenare la malattia.
Altre cause possono essere alcune malattie infettive, come quelle legate allo streptococco beta-emolitico, ma anche alcuni farmaci, come i betabloccanti che si usano nella terapia dell’ipertensione arteriosa o i farmaci a base di litio usati nella depressione. Altri fattori come lo stress inoltre, per la psoriasi come per qualsiasi altra patologia, possono scatenarla e peggiorarla.
Fra quanto può favorire la comparsa della malattia influenzandone il decorso, occorre poi ricordare fumo, sindrome metabolica, dieta scorretta, obesità (con aumento nell’indice di massa corporea) e abuso di alcol.
Per quanto riguarda la terapia nei casi di psoriasi lieve-moderata la terapia locale, a base di derivati della vitamina D e cortisonici topici, ha sempre un ruolo valido. Nelle forme moderate o gravi di psoriasi si ricorre invece a farmaci, che possono essere assunti per bocca o tramite iniezione. Proprio per le persone con i tipi più gravi di lesioni cutanee e per quelli che soffrono di artrite psoriasica sono in arrivo diversi medicinali nuovi in particolare, ad essere stato ora testato con successo in sperimentazioni di fase III (quelle precedenti la richiesta d’immissione sul commercio), è un anticorpo monoclonale interamente umano che si lega selettivamente all’interleuchina-17A (una proteina chiave coinvolta nello sviluppo della psoriasi) e la neutralizza.
Concludendo: diverse ricerche, tra cui uno studio pubblicato sulla rivista scientifica JAMA Dermatology, hanno messo in luce che la psoriasi non è soltanto un problema che riguarda la pelle, ma va inquadrata come una patologia ad interessamento “sistemico”, spesso legata a diabete e obesità e sindrome metabolica, ma anche aumentato rischio cardiovascolare, steatosi epatica non alcolica, le malattie infiammatorie croniche intestinali e l’uveite (una patologia dell’occhio).
Così oltre ai fattori genetici e ambientali anche l’infiammazione cronica sembra svolgere un ruolo imporante nella comparsa di questa patologia.
Un altro articolo pubblicato da Journal of American Academy of Dermatology mette in correlazione psoriasi e insulino-resistenza, ovvero risposta delle cellule agli zuccheri.
Sembra che gli psoriasici, a parità di glucosio e insulina nel sangue rispetto ai controlli sani, avevano una risposta diminuita agli “stimoli dolci”.
L’insulino-resistenza, ossia la scarsa risposta delle cellule alla presenza di glucosio e insulina nel sangue, è spesso il risultato di una condizione nutrizionale sbilanciata in cui non solo la presenza di zuccheri sia prevalente, ma anche gli omega 3 carenti e l’infiammazione generale abbondante.
Così come sempre consigliamo di fare sempre molta attenzione all’alimentazione, mangiare in maniera diversa può per lo psoriasico essere il primo passo verso una parziale soluzione del problema.
Consigliamo quindi di scegliere cereali e carboidrati a basso impatto glicemico (cereali integrali, leguminose, vegetali mangiati con tutta la loro buccia e fibra) e abbinandoli in ogni occasione (compresi colazione e spuntini) con una quantità simile di proteine (uova, carne, semi oleosi…).
Evitare i grassi trans (grassi cotti) e non abusare di grassi saturi (quelli di formaggio e carni rosse).
Effetto protettivo hanno invece frutta e verdura fresca (per il contenuto di antiossidanti) e i grassi poli-insaturi, soprattutto omega-3, contenuti ad esempio negli olii di singolo seme spremuti a freddo.
Lo sport è un altro utilissimo alleato: soprattutto quando fatto appena prima o appena dopo mangiato aiuta a inserire gli zuccheri dove servono e a toglierli da dove fanno danni.
Tratto dal Corriere della Sera