Quali sono le intolleranze alimentari più frequenti
.....da uno studio eseguito su 6879 soggetti è emerso che le forme di reazione avversa agli alimenti più rappresentative nella nostra popolazione sono quelle riscontrate nei confronti di lieviti, frumento, latte e uova e che la determinazione del livello di anticorpi Ig G nel siero possono essere utili indicatori di ipersensibilità alimentari

Quali sono le intolleranze alimentari più frequenti
Da una revisione di articoli pubblicati sul tema dell’ ipersensibilità al cibo ci sembra interessante recuperare un articolo pubblicato su J Immunoassay Immunochemistry dal titolo
Serum IgG responses to food antigens in the italian population evaluated by highly sensitive and specific ELISA test. N. Volpi , F Maccari
J Immunoassay Immunochemistry 2009;30(1):51-69. doi: 10.1080/15321810802571903
In questo studio è stata testata la capacità legante delle Ig G sieriche alle proteine estratte da circa 160 cibi diversi, è stata quindi indagata la reattività degli anticorpi specifici Ig G su un ampio campione della popolazione italiana più precisamente 6879 soggetti (4551 femmine e 2328 maschi) dimostrando che le forme di reazione avversa agli alimenti più rappresentative nella nostra popolazione sono quelle riscontrate nei confronti di lieviti, frumento (Vedi anche Wheat Belly-via il frumento via la pancia), latticini e uova e che il test Elisa può essere applicato per la determinazione del livello di anticorpi Ig G nel siero e che questi ultimi possono essere utili indicatori di reazioni avverse al cibo e ipersensibilità alimentari.
Se teniamo al nostro benessere psico-fisico non ignoriamo tutti i segnali di “infiammazione da cibo” che l’organismo ci invia, chiediamoci come ci alimentiamo, e come il cibo possa essere alleato della nostra salute e non un nemico.
Riflessioni:
Il mio peso è……….. La mia circonferenza vita è…….. Sono sovrappeso/obeso? Vedi check-up peso
La mia pressione arteriosa è ……….
Quando ho eseguito gli esami ematochimici ?
I valori di glicemia , colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi sono nella norma ?
……………………..
Soffro di mal di testa ?
Soffro di stanchezza cronica ?
Soffro di sonnolenza post-prandiale, reflusso gastroesofageo, colon irritabile ?
Soffro di rinite, dermatite, eczema?
Lamento ritenzione idrica, pesantezza degli arti inferiori ?
……………………………..
Abbiamo scritto queste riflessioni perché in caso di risposta affermativa anche ad uno solo dei suddetti quesiti dovremmo sospettare la presenza di una intolleranza alimentare. E’ stato stimato che circa il 40% della popolazione sospetta di essere intollerante ad alcuni alimenti che non riesce però a identificare, perché la sintomatologia da intolleranza è ritardata.
- Riassumiamo solo brevemente le principali cause di intolleranze visto che nel nostro sito vi sono interi capitoli dedicati a questo argomento:
- scorrette abitudini alimentari che portano a mangiare in modo ripetitivo;
carenze di alcuni minerali; - danni alla mucosa intestinale, dovuti a patologie croniche gastro-intestinali e disbiosi: l’intestino non assolve più alla sua funzione di “filtro”, lasciando così passare macromolecole di tipo “non self” che vengono riconosciute come estranee dando luogo ad una serie di reazioni immunitarie atte a bloccare le sostanze stesse. Si sviluppano così anticorpi che bloccano l’alimento in questione, e si dispongono sulla superficie della mucosa intestinale in modo da proteggerlo da una eventuale reintroduzione dell’alimento. Alla successiva introduzione del cibo in questione si avrà un’aggressione verso questo che, se troppo intensa o troppo protratta nel tempo, può essere in grado di determinare una vera e propria patologia.
- Contaminanti, additivi presenti nell’ambiente e nei cibi, che debilitano il sistema immunitario e aumentano il livello di stress ossidativo e di radicali liberi;
- Stress psico-fisico.
Riprendendo in esame lo studio citato all’inizio e la possibilità di dosare le Ig G ricordiamo che è possibile diagnosticare le intolleranze alimentari mediante il F.I.T. (Food Intolerance Test) che utilizzando la metodica standardizzata ELISA consente di individuare quali sono le proteine alimentari (sostenute dalla presenza di IgG) contro le quali l’organismo ha reazioni avverse, si svolge attraverso un semplice prelievo di sangue capillare, si possono valutare un numero elevato di alimenti (FIT 46-92, fino a 184).
Il questa trattazione però non possiamo fare a meno di ricordare la validità del Test DRIA (a cui ci affidiamo per fare diagnosi di ipersensibilità alimentare da oltre 20 anni) che si basa su un riflesso chinesiologico tipico dell’organismo umano, documentato scientificamente: l’alterazione dello sforzo muscolare in presenza di ipersensibilità. Tale riflesso è mediato dal sistema immunitario ed è legato alla recente sensibilizzazione dell’organismo, esso ci permette di identificare una variazione o una vera e propria caduta di forza muscolare all’assunzione di una sostanza a cui l’organismo si è sensibilizzato.
Dopo aver fatto diagnosi di intolleranza alimentare è però fondamentale occuparsi di una terapia dietetica corretta finalizzata al recupero della tolleranza e per fare ciò bisogna proporre delle diete di rotazione, educare il paziente a conoscere e scoprire nuovi piatti per imparare a mangiare in modo variato e bilanciato, in modo da impedire l’insorgenza di nuove intolleranze è importante inoltre evitare pericolose diete di eliminazione utili solo in caso di allergia dose-indipendente mediata da IgE. Approfondimento
La terapia
Riflettiamo infine su come ci alimentiamo
La mia alimentazione è varia ?
Quante volte alla settimana assumo carne, pesce, uova, salumi, formaggi, legumi ?
Faccio colazione regolarmente?
Assumo frutta e verdura quotidianamente ? …………………………………
Concludiamo con due citazioni
“L’uomo è ciò che mangia.” L. Feuerbach
“Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo.” Ippocrate