Sale e aumento di peso
Da una recente ricerca, pubblicata su Pediatrics, e' emerso che nei soggetti che consumano elevate quantità di sodio si osserva un aumento nel sangue di una citochina secreta dalle cellule immunitarie che contribuisce all'infiammazione cronica, indipendentemente dagli apporti calorici.

Sale e aumento di peso. Esiste una correlazione fra sale e aumento di peso?
Da una recente ricerca, pubblicata su Pediatrics, e condotta alla Georgia Regents University di Augusta (U.S.A.) si confermerebbe questa correlazione
In questo studio i ricercatori hanno valutato in 766 adolescenti,
- i consumi di sodio,
- la composizione corporea,
- il grasso sottocutaneo e viscerale
- i livelli ematici dei marcatori dell’obesità e dell’infiammazione.
E’ emerso che nei soggetti che consumano elevate quantità di sodio si osserva un aumento nel sangue di una citochina secreta dalle cellule immunitarie che contribuisce all’infiammazione cronica, indipendentemente dagli apporti calorici. E ciò può essere associato ad un aumento dell’adiposità I ricercatori ipotizzano che l’associazione fra sodio e obesità, già osservata in altri studi, ma sinora attribuita solo al fatto che più si mangia, più sale si consuma, possa invece essere dovuta proprio anche al sodio. Insomma, un eccesso di sale non solo può favorire la ritenzione idrica (come tutti sanno), ma potrebbe facilitare anche l’accumulo di grasso. Noi tutti consumiamo molto più sale di quanto ne serve e questo favorisce, l’insorgere di obesità, con relativa componente infiammatoria, ma anche di ipertensione e processi aterosclerotici. Avevamo già scritto nel lontano 2008 nell’articolo Meno sale , meno peso più salute che a causa dell’elevato consumo di sale si stima che nel 2025 un adulto su tre sarà affetto da ipertensione e che uno studio pubblicato ormai parecchi anni fa sulla rivista Hypertension ha messo in evidenza un’importante correlazione tra consumo di sale e obesità infantile, i ricercatori hanno scoperto che i bambini che mangiano cibi particolarmente salati sono anche quelli che bevono più bibite zuccherate e ipercaloriche. Usando quindi questo semplice presidio non solo si avrebbe una riduzione del rischio di ipertensione dovuto proprio al minore introito di sale, ma anche una riduzione dell’obesità infantile derivante dal minor consumo di bibite zuccherate.
A proposito di obesità infantile ricordiamo inoltre l’importanza della fase dello svezzamento in questa fase sarebbe utile non fare uso di sale da cucina, l’organismo del piccolo non ne ha bisogno e in più non riveste alcuni utilità abituare il bambino al gusto salato. Inoltre in questa fase non bisognerebbe esagerare con l’offerta di cibi salati e ad alto contenuto proteico. Gli errori più comuni nella prima alimentazione sono dovuti infatti all’eccesso di formaggio, formaggini e carne, che appesantiscono il metabolismo del bambino e possono anche orientare le sue preferenze future verso un’alimentazione meno sana, perché con troppe proteine e con troppo sale.
Alimenti |
Porzione |
Sodio (mg) |
Alimenti |
Porzione |
Sodio (mg) |
Prosciutto crudo |
3-4 fette |
1000 |
Ketchup |
1 cucchiaio da tavola |
160 |
Focaccia |
100 gr |
790 |
Corn flakes |
4 cucchiai da tavola |
150 |
Salame Milano |
8-10 fette |
780 |
Pane |
50 gr |
150 |
Cracker salati |
4 |
320 |
Patatine in sacchetto |
25 gr |
110 |
Che cosa si può fare per bambini e adolescenti e ovviamente per tutti noi già abituati a consumare troppo sale? È sempre possibile rieducare il palato a cibi meno salati, soprattutto se lo si fa gradualmente Ricordiamo però che non è sufficiente ridurre il sale aggiunto, ma va limitato sia il consumo di cibi notoriamente salati, sia quello di alimenti che, pur non essendolo (pane, biscotti brioche cereali da colazione), possono comunque contribuire in modo significativo ad aumentare il consumo di sodio Ricordiamo che secondo l’ Organizzazione Mondiale della Sanità è consigliabile per una corretta dieta non superare i 2 grammi al giorno di sodio, pari a 5 grammi di sale.
Concludiamo ricordando che da due studi da noi eseguiti in passato circa il 30% dei nostri pazienti (sovrappeso/obesi) che si sono sottoposti al Test Dria per la ricerca delle intolleranze alimentari presentavano l’ipersensibilità al sale. E’ utile precisare che un’eventuale ipersensibilità alimentare al sale NON può essere imputata al sale come elemento chimico (Cloruro di sodio); in quanto Cloro e Sodio sono costituenti fondamentali del nostro stesso organismo. A scatenare la reattività sono piuttosto le eventuali impurità derivanti dai processi di lavorazione. Talvolta poi l’ intolleranza al sale non è altro che un segnale di sovraccarico alimentare delle sostanze ad alto contenuto di sale, potrebbe essere quindi utile:
- ridurre la salatura delle pietanze
- cucinare le verdure con la propria acqua di cottura senza aggiungere il sale
- utilizzare spezie ed erbe aromatiche (prezzemolo, basilico, rosmarino……)
- moderare la quantità di sale dell’acqua di cottura di pasta riso patate o meglio ancora aggiungerlo quasi a fine cottura.