Ossa scopri lo stato di salute
L'osteoporosi (letteralmente osso poroso) è una malattia caratterizzata dalla progressiva riduzione della densità delle ossa e dall'assottigliamento delle ossa stesse al di sotto del limite necessario per lo svolgimento della funzione di sostegno da queste esercitata.

Ossa scopri lo stato di salute
L’osteoporosi (letteralmente osso poroso) è una malattia caratterizzata dalla progressiva riduzione della densità delle ossa e dall’assottigliamento delle ossa stesse al di sotto del limite necessario per lo svolgimento della funzione di sostegno da queste esercitata.
Per definire meglio la malattia e il relativo rischio di frattura rispetto a quadri clinici di limitata perdita di massa ossea, (osteopenia) che possono verificarsi in condizioni fisiologiche quali la menopausa e la vecchiaia, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha indicato per il sesso femminile una classificazione (o un punteggio) definito T score, dei valori di massa ossea ottenuti mediante l’esecuzione della densitometria (l’esame più utilizzato per valutare la densità della massa ossea).
Rispetto al valore medio della massa ossea che viene raggiunto dalla popolazione sana alla maturità, ossia intorno ai 30 anni, si identificano quattro quadri clinici distinti: normale, osteopenia, osteoporosi potenzialmente a rischio di fratture per piccoli traumi,e osteoporosi conclamata.
Parlando di osteoporosi, generalmente ci si riferisce a quella che insorge dopo la menopausa e a quella senile. In particolare, nell’osteoporosi la riduzione di massa ossea si accompagna a un’anomala mineralizzazione del tessuto osseo superstite, cioè ad alcune anomalie del processo attraverso il quale i minerali come calcio e fosforo si depositano all’interno del tessuto osseo.
Questo comporta un deterioramento della sua architettura che ne determina un aumento della fragilità e, di conseguenza, un aumento del rischio di fratture in seguito a traumi anche di minima entità.
I fattori parziali conosciuti che causano l’osteoporosi post-menopausale e di senescenza sono la mancanza di ormoni sessuali e l’immobilità fisica.
Il tessuto osseo contiene minerali quali calcio e fosfati; è una struttura dinamica che va incontro a un continuo rimaneggiamento (rimodellamento), attraverso i processi di formazione di nuovo tessuto osseo e riassorbimento di tessuto osseo, per tutto il corso della vita, anche dopo la fine della fase di accrescimento corporeo.
La regolazione dei processi di rimodellamento è affidata a un meccanismo ormonale, che coinvolge prevalentemente l’ormone paratiroideo (prodotto e immesso nel sangue dalle ghiandole paratiroidi, situate ai lati della tiroide), la vitamina D e la calcitonina.
Altri regolatori ormonali del rimodellamento osseo comprendono gli ormoni sessuali (estrogeni, testosterone), gli ormoni tiroidei, i corticosteroidi (tra cui il cortisone), l’insulina e l’ormone della crescita.
La semplice attitudine alla attività fisica rimane complemento obbligato per una salute vera dell’osso a qualunque età. Un’attività fisica regolare infatti è la base per stare bene sia nel corpo che nella mente.
Non è necessario fare grossi sforzi bastano 10.000 passi al giorno.
L’obiettivo dei 10.000 passi al giorno non può essere raggiunto subito: occorre andare per gradi. Una persona adulta, con vita sedentaria, fa meno di 5000 passi al giorno, altri, con una vita più attiva, ne fanno di più. Quello che conta è aumentare progressivamente i passi quotidiani. Ad esempio aumentare il numero dei passi di 1000 per volta. D’ALTRA PARTE, GIÀ FARE 5000 – 7000 PASSI PUÒ ESSERE SUFFICIENTE PER RIMANERE IN SALUTE, sarebbe meglio aggiungere a ciò che si fa normalmente nell’arco della giornata, trenta minuti di moderata attività fisica. Se si fanno già 10.000 passi al giorno non è necessario fare altro, perché si svolge tutta l’attività fisica che serve per stare bene. Inoltre facendo tale tipo di attività fisica ci si sentirà più forti e rilassati, si dormirà meglio, diminuirà il rischio di avere la pressione alta, il diabete e l’osteoporosi, si controllerà meglio il peso corporeo. Munirsi quindi di un contapassi (pedometro) è il primo passo per intraprendere il programma benessere.
Adesso parliamo di alimentazione: spesso si sente dire “la prevenzione inizia a tavola” e in questo caso niente è più vero.
Come abbiamo detto precedentemente il tessuto osseo contiene calcio e fosforo, quindi sarebbe bene assumere tali minerali con l’alimentazione.
Il fosforo si ritrova nella carne, nel pesce, nel pollo, nelle uova, nei latticini e nella frutta secca.
Il calcio si trova nel latte, nello yogurt, nel formaggio, nel pesce e nei semi, in particolare in quelli di sesamo: va però precisato che alcuni tipi di alimenti come gli spinaci, il pane bianco in eccesso e il cioccolato, assunti assieme a prodotti contenenti calcio, lo fanno precipitare, rendendolo quindi inutilizzabile per l’organismo e vanno quindi assunti lontano dalle più importanti fonti di calcio, se non vogliamo perderlo.
Infine non dimentichiamoci che anche l’ acqua è una ottima fonte di calcio facilmente assorbibile, scegliamo quindi sempre delle acque a più elevato contenuto di calcio anche perché bevendo i canonici 1,5-2 litri di acqua al giorno riusciamo ad apportare metà del fabbisogno giornaliero
Importante anche il magnesio, si ritrova nelle verdure a foglia larga e verdi in particolare, e nel lievito di birra.
Non dimentichiamoci poi della vitamina D che è presente naturalmente nel pesce, nell’olio di fegato di merluzzo e nel tuorlo d’uovo, ma va attivata dall’esposizione del corpo al sole, perché senza l’azione del sole questa preziosissima vitamina serve a ben poco.
Va assolutamente chiarito che l’assorbimento del calcio e dei minerali implicati nel mantenimento del metabolismo delle ossa è dipendente anche dalle condizioni intestinali. Quando per esempio si è in presenza di intolleranza alimentare l’intestino non è in grado di assorbire efficacemente i minerali necessari.
Va inoltre ricordato che può capitare di vedere le osteoporosi più rilevanti in soggetti che introducevano una grande quantità di calcio alimentare in quanto grandi mangiatori di latticini e di latte ma che erano intolleranti al latte, e quindi non riuscivano ad assorbirlo a sufficienza.
Per impostare un corretto regime alimentare sarebbe utile inoltre conoscere le proprie ipersensibilità alimentari, in modo da poter ridurre lo stato infiammatorio e avere la possibilità di seguire un programma nutrizionale personalizzato finalizzato alla desensibilizzazione di eventuali intolleranze alimentari.
Eventuali integrazioni
Oligoelementi
L’ effettuazione del mineralogramma può essere utile al fine di stabilire se la decalcificazione è dovuta effettivamente a carenza di calcio o come spesso avviene al sovraccarico di tale minerale che l’ organismo non riesce ad utilizzare e se ne scopre quindi un sovraccarico da qui l’inutilità di una ulteriore integrazione In genere, infatti, è più facile che siano da utilizzare ad esempio delle miscele di oxiprolinati di Zinco 10 ml, Rame 10 ml, Cromo 10 ml, Manganese 10 ml, Potassio 10 ml e Pidobase 10 ml, che agiscono sulla regolazione del metabolismo calcico, che non i classici remineralizzanti (Fosforo, Calcio, Magnesio).
Vitaminoterapia e integrazione alimentare
Può essere utile inoltre l’ integrazione con vitamina C (500 mg al giorno), in particolare la vitamina C, eventualmente associata ai bioflavonoidi, è di fondamentale importanza nel rachitismo infantile la vitamina D (400 U.I. al giorno) e nella menopausa in particolare la vitamina E (400 U.I. al giorno) e la vitamina B6 (50 mg al giorno).
Di aiuto anche l’ Omeopatia a seconda dei casi potrà essere utilizzata la Calcarea carbonica 5 CH, la Calcarea phosphorica 5 CH, la Silicea 7 CH
la Fitoterapia ad esempio la Salvia officinalis: aiuta nella osteoporosi menopausale la fissazione del Calcio (alla dose di un infuso giornaliero di 3 prese per 10 minuti per mezzo litro d’acqua) utile anche l’uso dell’equiseto (ricco di silicio) e l’impiego degli isoflavoni di soia (fitoestrogeni)