Semi di lino: controllano glicemia e insulino-resistenza
I semi di lino sono considerati alimento funzionale grazie all’elevato contenuto di acido alfa-linolenico, lignani e fibre alimentari. In particolare, il contenuto lipidico è di circa il 73%, di cui il 32-45% è alfa-linolenico.

Semi di lino: controllano glicemia e insulino-resistenza
I semi di lino sono veri e propri alleati della nostra salute, essi sono noti principalmente per il loro elevato contenuto di omega-3, acidi grassi polinsaturi dalle proprietà antiossidanti, utili per prevenire le malattie cardiovascolari e le patologie associate all’invecchiamento. Una porzione standard di 30 g di semi di lino soddisfa quasi il 60% del fabbisogno giornaliero di acidi grassi polinsaturi. sono inoltre ricchi di fibre e micronutrienti come calcio, potassio, magnesio, ferro e vitamina B.
Grazie ai loro preziosi nutrienti, i semi di lino presentano notevoli proprietà e benefici:
- Sono antinfiammatori e antiossidanti, grazie alla presenza di acidi grassi polinsaturi e polifenoli.
- Riducono il rischio cardiovascolare.
- Grazie alla presenza di lignani (un gruppo di polifenoli) riducono il rischio di malattie infiammatorie.
- Migliorano i livelli di glicemia e lipidi nel sangue, grazie alla presenza di fibre.
- Grazie alla presenza di fibre sia solubili sia insolubili, sono utili per regolare la peristalsi intestinale e migliorare la stitichezza.
- Riducono l’appetito e risultano utili, quindi, in caso di sovrappeso.
Riassumendo i semi di lino sono considerati alimento funzionale grazie all’elevato contenuto di acido alfa-linolenico, lignani e fibre alimentari. In particolare, il contenuto lipidico è di circa il 73%, di cui il 32-45% è alfa-linolenico.
Numerosi i benefici già dimostrati su profili lipidici, misure antropometriche e citochine infiammatorie come la proteina C-reattiva e l’interleuchina-6 (Il-6), la ricerca si sta attualmente concentrando sul ruolo di questi semi nel migliorare il controllo glicemico e l’insulino-resistenza come dimostrato dai seguenti studi
Di recente, una revisione sistematica e metanalisi ha voluto determinare l’impatto dell’integrazione di semi di lino in pazienti con diabete mellito di tipo 2. Sono stati inclusi un totale di 13 studi e i risultati hanno mostrato che l’integrazione ha ridotto significativamente l’emoglobina glicata HbA1c nei diabetici rispetto al gruppo di controllo. Al contrario, non ha avuto effetti su peso corporeo, indice di massa corporea (B.M.I), pressione arteriosa, glicemia a digiuno, valutazione della resistenza all’insulina, indice di controllo quantitativo della sensibilità all’insulina e parametri lipidici. Nelle analisi dei sottogruppi, la glicemia a digiuno era significativamente ridotta con l’integrazione di semi di lino nei partecipanti con glicemia al basale ≥8,0 mmol/L o HbA1c al basale ≥7,0% e si è registrata una significativa diminuzione dell’HbA1c nei partecipanti con HbA1c al basale ≥7,0%. Inoltre, le analisi dei sottogruppi hanno indicato che l’integrazione di semi di lino interi ha aumentato significativamente il colesterolo delle lipoproteine ad alta densità e ridotto il colesterolo totale o il colesterolo delle lipoproteine a bassa densità nei partecipanti con diabete. Lo scorso anno, un’altra revisione sistematica e metanalisi mirava a valutare l’effetto dell’integrazione di semi di lino sulle variabili di controllo glicemico e sull’insulino-resistenza nel prediabete. I risultati hanno mostrato una significativa riduzione della glicemia a digiuno, concentrazioni di insulina, HbA1c e Homa-Index dopo l’integrazione.
Una precedente metanalisi ha confrontato diverse forme di integrazione di semi di lino (olio di semi di lino, lignani o semi di lino macinati) nel controllo glicemico tra diverse patologie e individui sani. Nell’analisi dei sottogruppi, una riduzione significativa della glicemia, dell’insulina e dell’Homa-Index e sono stati riscontrati solo negli studi che utilizzavano semi di lino interi ma non olio di semi di lino ed estratto di lignano. Inoltre, è stata osservata una riduzione significativa dei livelli di insulina e degli indici di sensibilità all’insulina solo nel sottogruppo di studi di durata ≥12 settimane. I semi di lino interi, ma non l’olio di semi di lino e l’estratto di lignano, hanno effetti significativi sul miglioramento del controllo glicemico. Quest’anno, uno studio che mirava a indagare l’efficacia dei semi di lino o della sua integrazione di olio sui pazienti con sindrome dell’ovaio policistico, un disturbo endocrino caratterizzato da insulino-resistenza, ha dimostrato che l’integrazione di semi di lino ha il potenziale per migliorare i parametri metabolici, ormonali e antropometrici.
I semi di lino sembrano quindi migliorare le variabili del controllo glicemico e l’insulino-resistenza nel prediabete e nel diabete di tipo 2, ma mancano prove più decisive sulle dosi, sul metodo di integrazione e sul possibile effetto della sinergia con il trattamento dietetico.
Tratto da Nutrienti e Supplementi