Spot televisivi e alimentazione

Seguendo le indicazioni pubblicitarie assumeremmo circa il 25 per cento in più della dose di zuccheri ammessa quotidianamente e il 20 per cento in più di grassi; e meno della metà della quantità consigliata di frutta, verdura e vitamine.

 

Spot televisivi e alimentazione   –   Una ricerca pubblicata sul Journal of American Dietetic Association, ha analizzato i consigli nutrizionali presenti negli spot televisivi americani per 96 ore, è emerso che se dovessimo seguirli la nostra dieta sarebbe non solo ipercalorica, circa 2000 Kcal al giorno, ma anche ricca di zuccheri e grassi e povera di sali minerali e vitamine.
Seguendo le indicazioni pubblicitarie assumeremmo circa il 25 per cento in più della dose di zuccheri ammessa quotidianamente e il 20 per cento in più di grassi; e meno della metà della quantità consigliata di frutta, verdura e vitamine.
I cibi maggiormente reclamizzati sono merendine, primi piatti pronti, sughi elaborati, pizze extra-ricche, e l’eccesso di grassi e zuccheri in quei cibi è tale che basta mangiarli una volta nella giornata per superare di oltre tre volte la quantità di zuccheri raccomandata e di due volte e mezzo quella dei grassi.
La dieta della TV sarebbe totalmente squilibrata, non solo assumeremmo in quantità eccessiva alcuni nutrienti come zuccheri, proteine, grassi idrogenati vegetali e saturi, sodio, e colesterolo,  molte di queste sostanze sono strettamente legate all’insorgenza di malattie come la Sindrome Metabolica, l’ipertensione, il diabete di tipo II, senza dimenticare che favoriscono l’incremento di sovrappeso e obesità, mentre potremmo avere una carenza di sostanze fondamentali e salutari per l’organismo come  carboidrati integrali, ferro, fosforo, vitamina A, calcio, vitamina E, magnesio, rame, potassio, acidi grassi polinsaturi, acido pantotenico, fibre e vitamina D.
Le cose non cambiano se torniamo in Europa l’Istituto di comunicazione e salute dell’Università della Svizzera italiana (Lugano), ha analizzato  1.365 ore di trasmissioni per bambini mandate in onda in un periodo di sei mesi nel 2006. Su un totale di 11.613 lanci pubblicitari, ben 3.061 (il 26,4%) avevano come oggetto prodotti alimentari e la metà di questi reclamizzava cibi ricchi di zuccheri e grassi animali.
La piramide alimentare che emerge dagli spot televisivi è una piramide distorta , che porta solo ad un peggioramento del problema dell’obesità oramai dilagante anche tra i più giovani, è vero che davanti agli scaffali del supermercato siamo noi a scegliere, e scegliamo anche per i nostri figli ma, a volte il poco tempo, e la facilità con cui i cibi degli spot come per esempio merendine e piatti pronti sono proposti possono influenzare le nostre scelte.
Un rapporto della Coldiretti-Censis ha mostrato come su un campione rappresentativo di 1.680 individui tra i 14 e gli 80 anni di età, il 33% dice di seguire una dieta equilibrata, tra gli anziani diventano il 40,3% e tra i laureati il 37,6; invece, quelli che sostengono che vorrebbero ma non possono/riescono sono in media il 37% e tra i 30-44enni diventano il 40,5% e tra le casalinghe il 43%.
Concludendo gli italiani sono abbastanza attenti a cosa mangiano, si informano sui valori nutrizionali dei cibi che acquistano, e sempre più persone leggono le etichette nutrizionali dei prodotti, fondamentali per un acquisto e un consumo consapevole, forse sarebbe corretto introdurre una regolamentazione anche per gli spot che reclamizzano alimenti soprattutto durante i programmi dedicati ai ragazzi, e i genitori dovrebbero sforzarsi non solo di acquistare cibi sani per sé e i loro figli ma anche cercare di fargli passare meno ore possibili davanti alla tv a favore di una sana attività fisica che aiuta a contrastare anche qualche piccolo eccesso alimentare.
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