Tradizioni natalizie popolari e culinarie nelle diverse regioni

Il periodo natalizio è un insieme di festività che inizia alla fine di novembre e termina il 6 gennaio con l’Epifania. Comprende:
L’Avvento, ovvero il periodo che nella liturgia cristiana precede il Natale e segna l’inizio di un nuovo anno liturgico dell’anno ecclesiastico occidentale. Significa “venuta” ed è preparatorio al Natale, ma per convenzione, indica l’”attesa” del Natale stesso.
Vigilia di Natale, il giorno che precede quella che è considerata una delle principali festività del cristianesimo. Cade il 24 dicembre. Si celebra, nella notte, la nascita di Gesù Cristo, avvenuta in una grotta di Betlemme, nella Giudea, regione della Palestina.
Natale, festività cristiana che celebra la nascita di Gesù, figlio di Dio e della Vergine Maria. Cade il 25 dicembre.
Giorno di Santo Stefano, festività celebrata il 26 dicembre dalla Chiesa Cattolica e dalla Chiesa Protestante. In questo giorno si ricorda S. Stefano, primo martire cristiano.
Capodanno, primo giorno dell’anno. Nel mondo moderno cade il 1º gennaio del calendario gregoriano in uso ai fini civili in tutto il mondo, e nella larghissima maggioranza degli Stati è un giorno di festa.
Epifania, sta ad indicare l’Epifania del Signore, ovvero la prima manifestazione della divinità di Gesù all’intera umanità, con la visita solenne, l’offerta di doni altamente significativi e l’adorazione dei magi. La festa cristiana cade il 6 gennaio, cioè dodici giorni dopo il Natale.
Babbo Natale, la Befana, lo scambio dei doni, gli auguri reciproci, i baci sotto il vischio, l’uso di decorazioni sono alcune delle tradizioni del Natale. Ma il Natale è principalmente il momento in cui le famiglie, gli amici si riuniscono, in particolare a tavola. Ogni regione ha le proprie caratteristiche culinarie. Ecco un veloce excursus delle principali tradizioni culinarie.

In Calabria la cena si apre con la frittura di carciofi e le “zeppole”, poi cena a base di stoccafisso. Il pranzo di Natale invece deve essere composto da tredici portate secondo la tradizione.

Anche in Basilicata la cena è composta da tredici portate, a base di pesce. Come primo, sulle tavole pugliesi troviamo i tradizionali raschiatelli, una pasta particolare di grano duro.

In Campania tutto è a base di pesce, dagli spaghetti alle vongole al tradizionale capitone. E poi il dolce tradizionale, gli “struffoli”.

In Emilia Romagna mangerete tortellini a cena, senza carne seguiti da un secondo di pesce e a pranzo rigorosamente in brodo, seguiti da cotechino e salsicce.

Nelle Marche il piatto forte è il tacchino arrosto a pranzo, mentre la cena è abbondante: maccheroni allo stoccafisso e il classico capitone.

In Puglia troverete spaghettini fatti in casa secondo la tradizione, conditi con il sugo al pesce, seguiti dal capitone. Anche qui la cena deve essere composta da tredici portate.

In Trentino Alto Adige sulle tavole troverete i piatti regionali tipici, minestre e formaggio la sera e polenta, arrosti, salsicce e crauti a pranzo.

Nel Lazio, come in altre regioni, il piatto forte sarà il capitone, mentre a pranzo si servirà il cappone o la gallina.

I Siciliani generalmente prediligono la pasta a base di pesce, generalmente con le acciughe, ma sono i dolci il vero piatto forte: cannoli, pignolata e torrone.

In Veneto invece la tradizione vuole che la cena si concluda con la “sbrisolona”, dolce alle mandorle tipico veneto, e con un bicchiere di grappa.

Nel file PDF troverete maggiori dettagli sulle diverse Tradizioni natalizie popolari e culinarie regionali