Vivere il piacere del cibo nonostante il reflusso gastroesofageo
In Italia il reflusso gastroesofageo è un disturbo molto comune, colpisce circa una persona su tre; è una patologia molto diffusa nel mondo occidentale, infatti ne soffre circa il 10-40% di tutta la popolazione

Vivere il piacere del cibo nonostante il reflusso gastroesofageo – In Italia il reflusso gastroesofageo è un disturbo molto comune, colpisce circa 1 persona su 3; è una patologia molto diffusa nel mondo occidentale, infatti ne soffre circa il 10-40% di tutta la popolazione. I soggetti più colpiti hanno un’età compresa tra i 55 ai 64 anni; ne sono più colpite le donne rispetto agli uomini e in particolare donne in gravidanza e neonati.
Per reflusso si intende il ritorno verso l’esofago di materiale acido proveniente dallo stomaco.
Il sintomo più comune è il bruciore retrosternale, con o senza rigurgiti acidi.
La diagnosi viene posta dopo l’esecuzione della EGDS (esofagogastroduodenoscopia) o mediante la pHmetria, che valuta il pH dell’esofago tramite un sondino introdotto dal naso .
Le cause sono legate ad uno scarso tono della muscolatura dello sfintere esofageo inferiore e/o alla presenza di ernia iatale.
Chi soffre di reflusso non solo deve sapere scegliere i cibi giusti ma cambiare anche il modo di mangiare, e seguire alcuni accorgimenti, come per esempio . . .
– evitare di compiere sforzi eccessivi
– evitare di coricarsi subito dopo i pasti
– ridurre, per quanto è possibile, stress e ansia
– ridurre l’assunzione di farmaci che possono aumentare l’acidità gastrica
– dormire con il cuscino
– evitare abiti stretti in vita
Ricordiamo che anche il sovrappeso e l’obesità, aumentando la pressione addominale possono peggiorare la sintomatologia o provocarne l’insorgenza.
È consigliabile . . .
– smettere di fumare
– evitare di bere alcolici, bibite gassate, succhi di arancio, pompelmo, limone, ananas, pomodoro
– ridurre l’assunzione di cioccolato, pomodoro, cibi fritti, burro, dado da brodo, strutto, aglio, cipolla, caffè, tè, menta e liquirizia
– evitare in generale i cibi piccanti o speziati
Tra i cibi concessi e consigliati troviamo . . .
· Carboidrati, in particolare pasta e riso con sughi leggeri
· Carne, da prediligere quelle bianche e magre, pollo tacchino vitello, da evitare il maiale e le carni affumicate, tra gli affettati consigliati bresaola e prosciutto crudo e cotto, evitare invece gli insaccati
· Pesce, non ci sono restrizioni particolari
· Formaggi, meglio se freschi come ricotta e mozzarella, da evitare quelli maggiormente fermentati o stagionati come taleggio, gorgonzola, brie…
· Latte, meglio se scremato
· Uova, evitare quelle sode o fritte ideali alla coque
· Condimenti, utilizzare solo olio d’oliva extravergine
· Frutta, consigliate mele, more, lamponi, meloni, banane, pere, pesche
· Verdure, nessuna restrizione.
Se il reflusso gastroesofageo non viene curato correttamente (mediante gli inibitori di pompa protonica e gli antiacidi) può portare ad una infiammazione dell’esofogo ovvero una esofagite, che se protratta nel tempo può favorire, predisporre all’insorgenza della patologia neoplastica.
Come abbiamo detto c’è una componente infiammatoria importante, quindi nell’impostazione di un regime alimentare corretto sarebbe utile non sottovalutare tale stato infiammatorio alterato, spesso espressione di eventuali intolleranze alimentari (definite anche allergie alimentari ritardate). A tale proposito è utile ricordare alcuni studi tra cui uno studio californiano e una REVIEW: Eosinophilic esophagitis in adults: a systematic review. (Eur J Gastroenterol Hepatol.2006) in cui appare evidente come il reflusso gastroesofageo sia connesso con la presenza di eosinofili a livello della sottomucosa gastrica ed esofagea. Questo apre nuove prospettive nel trattamento di questa patologia per la quale si dà sempre maggior risalto al controllo della componente allergica, che potrà essere modulata mediante una dieta di rotazione su quegli alimenti “intolleranti” al fine di rieducare il sistema immunitario verso la tolleranza, riducendo così la risposta degli eosinofili e conseguentemente l’infiammazione locale. Ricordiamoci che un tessuto infiammato è un tessuto che “lavora male” e non riesce a svolgere appieno la sua funzione.
Eosinofili |
I granulociti eosinofili sono cellule del sistema immunitario così chiamate per il fatto che all’interno del citoplasma presentano delle granulazioni che si colorano con un colorante particolare chiamato eosina che li fa apparire di un colore rosato. Assieme ai basofili ed ai neutrofili fanno parte dei granulociti, che a loro volta fanno parte dei leucociti (cellule bianche), essi vengono prodotti dal midollo osseo e sono importanti nella risposta immunitaria. |
Per quanto riguarda la terapia del reflusso come abbiamo già detto tra i medicinali oggi più prescritti in caso di reflusso gastroesofageo troviamo gli inibitori di pompa protonica e gli antiacidi (secondo alcuni studi non privi di alcuni rischi se usati per tempi lunghi), qualora però ci fosse il desiderio di rivolgersi a rimedi naturali, ricordiamo che oltre alla già citata attenzione alla proprio alimentazione e alle abitudini di vita un aiuto può venire anche dal mondo vegetale, consigliati i prodotti con proprietà emollienti e cicatrizzanti, in modo da favorire il riequilibrio delle mucose gastriche, meglio evitare prodotti idroalcolici o tinture madri, consigliati invece l’aloe vera, preferibilmente in compresse, tisane di malva, altea e piantaggine, ma anche tisane di camomilla e calendula.
Dato che questa patologia sembra avere anche componente psicologica, infatti è più diffuso tra le persone ansiose, e particolarmente sensibili allo stress, diventa importante occuparsi anche della sfera emotiva. A tal proposito, alcuni oligoelementi, come per esempio manganese, cobalto e litio potrebbero essere utili, così come alcuni fiori di Bach.
E’ bene ricordare che è sempre consigliabile affidarsi allo specialista che in base ai dati raccolti saprà consigliare la terapia più idonea per il singolo individuo.