Vizi e virtù dei salicilati, e se vi è una ipersensibilità?
Prendendo spunto da uno studio pubblicato da alcuni ricercatori scozzesi su Journal of Agricultural and Food Chemistry abbiamo pensato di occuparci dell'ipersensibilità ai salicilati.

Vizi e virtù dei salicilati, e se vi è una ipersensibilità?
Prendendo spunto da uno studio pubblicato da alcuni ricercatori scozzesi su Journal of Agricultural and Food Chemistry abbiamo pensato di occuparci dell’ipersensibilità ai salicilati. Gli autori dello studio si sono chiesti se i salicilati ovvero “l’aspirina verde” presenti in verdura, frutta, erbe aromatiche e spezie, potessero essere collegabili con la bassissima incidenza di tumori del colon retto che si rileva nella popolazione di alcune zone rurali dell’India, dove le spezie vengono consumate in quantità considerevoli.
Contenuto netto salicilati | Mg/100g |
Curry |
218 |
Paprika forte |
203 |
Cumino | 45 |
Cannella | 15,2 |
Uvetta sultanina |
7,8 |
Esiste poi un altro studio pubblicato da Plant Foods for Human Nutrition, effettuato da alcuni ricercatori dell’Università di Milano che hanno voluto verificare se il consumo di frutta portasse effettivamente a un aumento dell’acido salicilico in circolo (il composto potrebbe non essere ben assorbito quando viene assunto con gli alimenti), e se questo fosse sufficiente per creare un effetto antinfiammatorio, come quello riconosciuto da tempo a tale sostanza.
I ricercatori hanno dato, a rotazione, a 26 volontari, un frullato di pesche (equivalente a due porzioni di frutta) o una soluzione acquosa contenente i soli zuccheri della frutta, riscontrando che, nel primo caso (e solo nel primo caso) nell’ora successiva alla somministrazione, la concentrazione di acido salicilico in circolo quasi raddoppiava e si manteneva elevata anche dopo tre ore. Inoltre, dopo l’assunzione di frutta, i livelli di interleuchina 6 (una citochina pro-infiammatoria ovvero un indicatore dell’infiammazione) aumentavano meno rispetto a quanto accadeva con la soluzione zuccherata.
E’ interessante osservare, come risaputo ormai da molto tempo, che alla base dell’ insorgenza di malattie cronico degenerative vi è l’infiammazione o più precisamente “l’infiammazione da cibo”. Il pasto è considerato uno stimolo pro-infiammatorio, non a caso abbiamo più volte consigliato l’assunzione di frutta e/o verdura prima del pasto.
Si ipotizza quindi che i salicilati della frutta possano ridurre l’infiammazione conseguente al pasto, anche se non si può escludere che abbiano un ruolo importante anche altri componenti della frutta.
Ricordando che l’aspirina è un noto analgesico e antifiammatorio usato per la protezione cardiovascolare e non solo, poiché l’aspirina viene rapidamente metabolizzata dall’organismo in acido salicilico, è naturale pensare che anche i salicilati dei vegetali possano esercitare un’azione benefica.
Quello che abbiamo appena riportato ovviamente è molto interessante ma attenzione, perché alcuni soggetti potrebbero avere una ipersensibilità ai salicilati, vediamo quindi come si devono comportare. Spesso, chi ha avuto reazioni allergiche nei confronti di qualche analgesico rivela anche una reattività all’acido acetilsalicilico con i test allergologici. Non è però necessariamente vero anche il contrario: chi risulta negativo al test sui salicilati potrebbe avere comunque una reazione allergica ai farmaci. La positività al test allergologico per i salicilati suggerisce sempre e comunque una maggiore cautela in caso di assunzione di analgesici. Eventuali sintomi occorsi in relazione all’assunzione di questi prodotti vanno sempre riferiti al proprio medico curante.
Come controllare l’assunzione di salicilati naturali
Salvo indicazione medica contraria, non è necessario eliminare del tutto le sostanze che contengono salicilati naturali, ma è indispensabile ridurne l’assunzione entro un limite accettabile. Le persone normalmente possono avere reazioni di tipo irritativo se superano un dosaggio di 12-15 mg di salicilati al giorno. Questo spiega perché è possibile ad esempio che mangiando un solo alimento (tra quelli più ricchi di salicilati) non si abbiano particolari reazioni, mentre con l’assunzione di più alimenti si possa verificare un’eruzione cutanea per esempio di tipo orticarioide. Solo in casi particolari, il medico potrebbe richiedere la completa eliminazione dei cibi citati per un periodo limitato, ma normalmente al fine di ridurre l’ipersensibilità si consiglia di utilizzare un quantitativo di salicilati inferiore a 2,60 mg al giorno salvo indicazione diversa del medico.
(Secondo E.H. Corder (Journal of Allergy Clinical Immunology Vol 89 N 1 Part 2 p.347 la più bassa dose di aspirina che causa disturbi nei soggetti più sensibili è di 0,8 mg al giorno, mentre per i salicilati naturali è di 2,60 mg.)
Ricordiamo che i prodotti farmaceutici con il più elevato contenuto di acido acetilsalicilico sono Aspirina, Aspro, Vivin C e Flectadol, ma anche altri ne contengono, per cui nel caso si assumano farmaci è necessario controllarne i contenuti e nel caso discuterne con il proprio medico. Se ci fosse la necessità di assumere un antipiretico o un analgesico che non necessitino di ricetta medica, chiedere in farmacia prodotti alternativi che non contengano salicilati. Per quanto riguarda invece la quantità di salicilati contenuti negli alimenti ricordiamo che essi sono presenti in quantità elevata in molte preparazioni alimentari e in molti tipi di frutta e verdura. Non sono presenti nei cereali, nella carne, nel pesce, nel latte, nelle uova e nei formaggi (con la sola eccezione della mozzarella che ne contiene una quantità minima).
Segue un breve elenco che permetterà di calcolare, la quantità di salicilati che si assume quotidianamente attraverso l’alimentazione.
Dettaglio del contenuto di salicilati in diversi alimenti, in ordine di quantità crescente
(quantità espressa in milligrammi per 100 g di alimento)
0.18 limone 0.64 fichi secchi
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0.65 broccoli 0.68 pompelmo |