Gelato che bontà: vizi e virtù
Il gelato è un alimento altamente digeribile che, però, ha un indice di sazietà piuttosto basso e, dunque, il suo consumo deve essere attentamente valutato...

Gelato che bontà: vizi e virtù
Altri, invece, la affidano agli antichi Romani che si distinsero per la preparazione di veri e propri dessert freddi.

Il valore nutrizionale del gelato è determinato dagli ingredienti utilizzati per produrlo come il latte, le uova, la panna, il cacao, la frutta e i nutrienti che ne derivano, proteine, zuccheri, grassi, minerali, vitamine, fibra. Il gelato a base di latte contiene proteine di elevato valore biologico, ricche di aminoacidi essenziali ad alta biodisponibilità, necessari alla funzione plastica e rigeneratrice dei tessuti, importante a tutte le età.
Gelato e calorie
Il gelato è un alimento nutrizionalmente completo, ma è una importante fonte calorica, 100 grammi di gelato forniscono dalle 170 alle 300 calorie a seconda del gelato prescelto.
- Gelato al latte: ha un apporto maggiore di grassi (circa il 16%) rispetto agli altri due tipi (vegetale o alla frutta), ma anche un buon 30% in più di proteine ed è fonte di calcio e fosforo. Ha 180-200 o più calorie per 100 grammi di prodotto a seconda del gusto scelto;
- Gelato con grassi vegetali: questi ingredienti sono particolarmente usati a livello industriale perché esaltano la sapidità, la cremosità e la resistenza alle alte temperature. Spesso per questo scopo vengono scelti margarina o grassi idrogenati che contengono gli acidi grassi trans dotati di numerosi effetti dannosi (per esempio, aumentano il rischio cardiovascolare, abbassando il colesterolo HDL ed innalzano quello LDL). Ha 150-250 calorie per 100 grammi di prodotto;
- Gelato alla frutta: è costituito da polpa di frutta, zucchero, acqua e a volte può contenere anche il latte. Ha meno grassi (circa il 2%) e calorie (meno di 150 per 100 grammi), ma quando non contiene latte è privo di proteine, calcio e fosforo. Possiamo considerarlo il più indicato come merenda o per concludere una cena, perché meno calorico, anche se optare per un sorbetto è una scelta ancora meno ‘dannosa’ per il bilancio calorico giornaliero.
Durante l’estate può essere forte la tentazione di sostituirlo ad un pasto normale, ma deve rimanere pur sempre una eccezione e, nel caso si decida di cedere a questo desiderio, sarebbe opportuno optare per una coppa di gelato alla frutta o al fior di latte accompagnati da frutta fresca di stagione.
Gelato a merenda è una buona abitudine?


“Le differenze tra i due riguardano sia i metodi di produzione sia la qualità degli ingredienti usati. In teoria, un gelataio artigianale serio dovrebbe utilizzare solo prodotti freschi di alta qualità, ma non è poi così raro trovare anche prodotti artigianali di bassa qualità perché nulla vieta all’artigiano di usare basi liofilizzate alle quali aggiungere poi acqua o latte. Il gelato industriale, invece, viene prodotto utilizzando latte in polvere, oli vegetali, additivi come emulsionanti, stabilizzanti e conservanti o coloranti. Il gelato artigianale viene prodotto incorporando lentamente una quantità di aria tra il 30 ed il 50% , che per il gelato industriale arriva fino al 100-130 %. Per l’igiene non ci sono dubbi, le garanzie maggiori, grazie ai sistemi produttivi e ai sistemi di controllo standardizzati, le offrono i prodotti industriali confezionati.
Una precisazione: cerchiamo di evitare la punta del cono dei gelati confezionati perchè se rivestita da cioccolato, è nemica della nostra salute e non va quindi mangiata, pena una assunzione eccessiva di grassi cattivi. A dirlo è Bert Weckhuysen, un chimico dell’Università di Utrecht, che sostiene che il cioccolato nella punta dei coni confezionati è pieno di grassi e non di tipo buono. A essere maggiormente presenti, sono i grassi saturi, per intenderci quelli che si trovano nel burro e nel lardo, nei biscotti e nelle torte industriali, nella carne grassa e lavorata, nel formaggio e nella panna. Il problema, stando a questa ricerca, sta nel punto di fusione del cioccolato: i produttori, com’è scontato, non vogliono che il cioccolato in punta si sciolga velocemente o che rimanga totalmente solido e per questo motivo aggiungono una buona quantità di grassi saturi. Perciò in punta c’è un bel concentrato di grassi! Detto questo, rimane comunque il fatto che si sta parlando di gelato confezionato e, come tale, già ricco di per sé, in generale, di zuccheri, conservanti e, magari, di olio di palma. Come tutti gli snack industriali, insomma, anche i coni gelato vanno consumati con moderazione, imparando a consumare prevalentemente gelati artigianali o a fare a casa un bel gelato salutare!